BASKETBALL FOR AFRICA

Basketball For Africa (BFA), l’impegno per i più deboli

Anche Ettore Messina questa volta è sceso in campo per sostenere l’ultima iniziativa benefica, in ordine di tempo, di BFA, Basketball for Africa, associazione da molto impegnata nella raccolta fondi a favore dello sport nei Paesi più poveri del mondo. Ogni donazione sul sito ufficiale ha dato, infatti, una possibilità di partecipare alla lotteria che per l’occasione ha messo in palio addirittura la grande opportunità di vincere un’esperienza unica: un viaggio in Texas, nella città di San Antonio per assistere niente di meno che all’incontro Nba tra i San Antonio Spurs ed i Boston Celtics presso l’ AT&T Center, proprio il giorno di San Silvestro, il 31 dicembre. Un modo perfetto per concludere il 2018 anche perché i posti in palio per assistere al match non erano posti comuni ma addirittura quelli riservati alla squadra di Messina che, poi, ha anche cenato con i vincitori. Che dire? BFA ha fatto canestro come sempre rendendo ancora più speciale un gesto generoso nato dalla sola volontà di aiutare i più deboli a riscattarsi attraverso lo sport. Ma vediamo, per chi non lo sapesse, come è nato questo progetto che, ormai è diventato un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di basket e di beneficienza.

Il progetto Basketball for Africa

Le competizioni sportive finalizzate ad attività umanitarie e di solidarietà si stanno diffondendo rapidamente nel nostro Paese, basti pensare alle tante Partite del Cuore giocate per raccogliere fondi per finanziare meritevoli progetti benefici. L’idea del Basketball for Africa è nata grazie all’impegno di un giovane di Amandola, piccolo paese delle Marche, Michele Valleriani che, nel 2011 a soli 26 anni ha pensato di realizzare questo progetto per aiutare le popolazioni africane, ma anche per far emergere la realtà del suo territorio. Michele è, prima di tutto, un appassionato giocatore ed allenatore di basket, sport al quale si è avvicinato fin da piccolissimo seguendo le orme dei fratelli. Amandola, poi, vanta una lunga tradizione nella pallacanestro, essendo stata spesso sede di tornei locali molto seguiti ed apprezzati. Michele ha comunicato a suo fratello Antonio il sogno di realizzare questa competizione per aiutare i più deboli ed i due si sono messi subito all’opera per far in modo che esso si trasformasse in realtà. Come sostiene lo stesso Michele, non è stato facile orientarsi fra i tanti progetti umanitari da appoggiare per andare incontro alle esigenze dei bambini che in tutto il mondo, ma spesso neanche troppo lontano, non hanno la possibilità di accostarsi allo sport per la mancanza di una guida e di un aiuto concreto.

Il sodalizio vincente con Sport Around the World

L’illuminazione è venuta dal confronto con l’amico di famiglia Giovanni Albanesi, già vicepresidente di SATW (Sport Around the World) ed allenatore di Michele da molti anni. È nata così la prima edizione di BFA. Di cosa si tratta? Basketball for Africa è un modo per unire il basket alla solidarietà grazie al sostegno ed all’aiuto concreto dei tanti appassionati di questo sport. È un torneo 4 contro 4 che si svolge per raccogliere fondi da destinare a SATW e che ha visto impegnate anche squadre delle serie maggiori. Molti, inoltre, gli eventi paralleli come feste, convegni ed altro. A causa del devastante terremoto che ha colpito le Marche nel 2016, anche il comune di Amandola è stato duramente colpito; per questo motivo non solo l’edizione del 2017 non si è potuta svolgere ma Michele e l’organizzazione BFA hanno deciso di devolvere al paese parte degli incassi. Nonostante questo, a partire dal 2012, le attività di Basketball for Africa sono andate avanti con entusiasmo ogni anno, anche dopo il terremoto, grazie all’aiuto di paesi vicini che si sono offerti di ospitare gli eventi. I fondi raccolti sono arrivati da iscrizioni ai tornei, donazioni di privati ed enti pubblici e lotterie, durante le quali sono stati messi in palio oggetti appartenenti a personaggi importanti dello sport e del basket in particolare. In alcuni casi l’organizzazione dei tornei è stata affiancata da giovani rifugiati politici africani che si sono impegnati attivamente per la buona riuscita, evidenziando spesso come in Africa lo sport sia fondamentale per risollevarsi da un “destino segnato”.

BASKETBALL FOR AFRICA

La famiglia di BFA si allarga per finanziare nuovi progetti

Poiché le attività benefiche serie e di successo si fanno facilmente strada fra tutti coloro i quali hanno in comune lo stesso senso di umanità, a partire dal 2017 una persona molto attiva nel campo della finanza, Luca Lixi, ha abbracciato questo progetto con l’obiettivo di costruire 2 nuovi campi in Camerun ed in Congo, quest’ultimo già in progettazione nel villaggio di Neisu. Tutto ciò è stato possibile grazie all’apertura di una sottoscrizione sulla pagina facebook di Luca, il cui aiuto è stato quindi determinante.

I progetti BFA per l’Africa

Il ricavato raccolto nel corso dei vari eventi organizzati da BFA è stato, dunque, consegnato a SATW che, grazie all’impegno del presidente Stefano Bizzozi, ha provveduto ad usare i fondi per ristrutturare due campi da basket in Ruanda e per costruirne uno nuovo in Camerun nel villaggio di Kedjom Keku. In entrambe i casi è stata una grande occasione per avvicinare i giovani allo sport. C’è da essere sicuri, poi, che in cantiere Michele Valleriani ha ancora molte iniziative, tutte da realizzare nei Paesi più poveri del mondo ed a favore dei più deboli, ovvero bambini e ragazzi, per regalare loro una speranza. Un pallone può fare anche questo.

La raccolta fondi continua grazie a supporter di prestigio

Sul sito ufficiale di BFA è presente la lotteria con la descrizione e le foto dei premi in palio, più di 20 e tutti oggetti donati da giocatori di basket sia italiani che internazionali per partecipare attivamente a questo progetto. Il primo premio consiste, ad esempio, in un paio di scarpe con l’autografo di Marco Belinelli, il secondo premio è la canotta della nazionale italiana appartenuta a Luca Vitali, mentre il terzo premio è il completo da basket di Amedeo Della Valle, giocatore della Reggiana. Nel corso degli anni, poi, sono stati molti i testimonial che hanno sposato la causa BFA, contribuendo con la loro immagine a far decollare questo progetto. Fra gli altri ci sono i cestisti Danilo Gallinari, attualmente in NBA, Pietro Aradori guardia Virtus Bologna, Gek Galanda e Matteo Soragna ex nazionali e vice campioni olimpici, mentre fra alcune delle squadre che hanno sostenuto il progetto ci sono l’Olimpia Milano, Capo D’Orlando, Schio Basket Woman, Vuelle Pesaro e, come special guest star, i Los Angeles Lakers (NBA)

Verso nuove iniziative BFA: in cantiere altri campi da basket in Africa

Basketball for Africa ha suscitato anche l’interesse della stampa poiché sono molte le testate che si sono occupate delle varie edizioni del torneo dando risalto non solo alla manifestazione ma anche all’importante ruolo svolto da Amandola in quanto sede della competizione. Tanti, quindi, i progetti fin qui realizzati, ma molti altri sono in cantiere; in particolare i prossimi obiettivi da realizzare sono due ovvero la costruzione di un orfanotrofio e di un campo da basket a Yaoundè in Camerun e di un campo da basket in Swaziland presso Mahamba.

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