Henri Delaunay

Henri Delaunay, lo sfortunato ideatore dei Campionati europei di calcio

Quando si parla di campionati europei di calcio viene in mente solo un nome: Henri Delaunay, l’estroso calciatore/arbitro/dirigente sportivo francese che amava il calcio più della sua vita. Dopo aver ricevuto una pallonata in volto che gli ruppe due denti e che gli fece ingoiare il fischietto, abbandonò la carriera di arbitro, ma decise di non abbandonare il campo. Riuscì a diventare il primo presidente del CFI, Comité Français Interfédéral, che venne trasformata in seguito in FIFA grazie all’aiuto di Jules Rimet con il quale ideò la famosa Coppa del Mondo. Ma non era sufficiente. Monsieur Europe aveva un’idea molto chiara: creare una competizione sportiva, strutturata come un campionato, tra nazionali europee, sulla scia di quelle già presenti in altri continenti e sull’esempio dei tanto amati mondiali che allora erano considerati la competizione sportiva più entusiasmante e coinvolgente di tutti i tempi. Delaunay propose la sua idea alla FIFA che tuttavia non diede il suo parere favorevole. La federazione sportiva temeva infatti che questo nuovo torneo avrebbe potuto oscurare l’importanza della Coppa del Mondo. Ma l’estroso francese non aveva intenzione di arrendersi e nonostante le difficoltà continuò nel corso degli anni ad avanzare la sua proposta. Nel 1954 fu eletto segretario generale della neonata UEFA e finalmente l’ex arbitro riuscì nell’impresa di far sostituire la vecchia Coppa Internazionale con un vero e proprio Campionato Europeo di calcio. La sua fatica fu quindi, ripagata solo dopo la seconda guerra mondiale; purtroppo, l’uomo non riuscì a vedere con i suoi occhi la nascita del suo progetto. La prima edizione del torneo avvenne nel 1960, lui morì nel 1955.

Henri Delaunay
Henri Delaunay

La formula iniziale della competizione

Henri Delaunay aveva progettato la formula della competizione nei minimi particolari; particolari che aveva esposto anche alla FIFA trovando però sempre delle porte chiuse. La FIFA non vedeva di buon occhio l’idea dell’ex arbitro che aveva predisposto l’idea del campionato sulla scia di competizioni simili che si disputavano già in altri continenti, come per esempio quello esistente già agli inizi del ventesimo secolo in America latina. Delaunay non abbandonava il suo sogno; era consapevole che una competizione simile avrebbe potuto avere successo e non avrebbe oscurato l’importanza dei campionati mondiali. Proprio per questo motivo l’uomo aveva anche studiato come doveva essere la Coppa destinata al vincitore: non avrebbe avuto una tonalità dorata ma argentea e sarebbe stata di dimensioni minori. Ma non c’era nulla da fare perché non era solamente la FIFA a non approvare il suo progetto, ma anche le dirigenze delle più importanti squadre europee remavano contro, convinti che una simile competizione non avesse ragione di esistere. Grazie al figlio Pierre, che nel 1955 prese il posto del padre come segretario generale della UEFA, il sogno di Delaunay si realizzò, e nel 1960 ebbe luogo la prima edizione della competizione in Francia che vide la vittoria dell’Unione Sovietica. Per rendere onore al suo ideatore, la competizione prese il nome di Henri Delaunay.

Unione Sovietica
La nazionale sovietica, prima vincitrice degli Europei

Le polemiche contro Delaunay

Le polemiche messe in atto dalla FIFA proseguirono anche nelle prime edizioni del campionato. Molte delle più importanti squadre calcistiche europee, quelle che potevano dare valenza al campionato, avevano già reso noto il loro dissenso, forse un po’ per timore delle cose nuove e un po’ per non andare contro alle idee della FIFA e al tanto amato campionato mondiale. Nella prima edizione furono molte le federazioni che non parteciparono. Tra queste ci fu la nazionale azzurra, tacciata di debolezza e paura soprattutto dopo l’eliminazione riportata ai Mondiali del 1958. Ma l’Italia non fu l’unica Nazione a non voler partecipare al Campionato Europeo. Anche altri Paesi, come la Germania e l’Inghilterra, decisero di non aderire all’iniziativa. Furono invece, le squadre dell’Europa centrale a dimostrare un interesse davvero acceso nei confronti dell’iniziativa al punto che le 17 squadre iniziali che parteciparono erano prevalentemente appartenenti al blocco sovietico. Fortunatamente con il passare degli anni i campionati europei divennero sempre più importanti al punto che noi tutti ora aspettiamo un nuovo successo azzurro che manca ormai da 53 anni.

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