Hakim Ziyech

Hakim Ziyech e l’immigrazione marocchina in Olanda

In questi giorni si sta parlando tantissimo di Hakim Ziyech, giocatore fenomenale che, se dovesse davvero trasferirsi al mio amato Milan, potrebbe diventare il “crack” di questo campionato. Ziyech, però, non è solo pallone ma tanto altro, e la sua storia ci fornisce l’assist perfetto per raccontare la comunità marocchino-olandese, tanto particolare quanto spesso dimenticata persino dagli stessi olandesi.

Marocco ed Olanda, un’antica amicizia piratesca

I primi contatti fra queste due nazioni risalgono addirittura al XVI secolo e, in tutta onestà, inizialmente sono molto lontani dall’essere “buoni”. All’epoca, infatti, sono innumerevoli i mercantili olandesi assaliti dai pirati marocchini e molti mercanti si ritrovano presto dall’essere ricchi signori a poveri schiavi, ma ciò, paradossalmente, apre un nuovo scenario nella mente degli olandesi. Alcuni di loro, infatti, riusciranno a liberarsi dalle catene ma, invece di recarsi nell’amata Terra d’Orange, andranno a prendere il posto dei propri carcerieri, diventando a loro volta bucanieri. Stuzzicati dall’idea di iniziare una nuova vita, nel corso dei secoli sempre più olandesi si recheranno di loro spontanea volontà in Marocco, iniziando lì una nuova vita come pirati, integrandosi così bene che molti di loro si covertiranno persino all’Islam.

Jan Janszoon
Jan Janszoon, conosciuto anche come Reis Murad il Giovane, il più grande dei pirati olandesi divenuti grandi in Marocco ed Algeria

Con il loro incanto, però, i Paesi Bassi sono difficili da tener lontano da cuore e fantasia, così molti dei neo-filibustieri cominceranno ad avere un trattamento di favore verso i loro compaesani, liberando addirittura dei prigionieri e favorendo i rapporti fra le due nazioni. Dall’odio e dalla paura nasce così tanto amore che, con lo scoppio della Guerra degli Ottant’anni, gli olandesi si alleano ufficialmente proprio con i pirati marocchini per combattere la Spagna.

Dal Marocco all’Olanda

Al termine di tale guerra i rapporti rimangono sempre cordiali, ma per osservare reali ed oggettive differenze bisogna andare avanti nel tempo sino agli anni Sessanta. Siamo in un periodo storico molto particolare per i Paesi Bassi: la ricostruzione è stata in gran parte già effettuata, tuttavia servono nuovi lavoratori non specializzati per riuscire a sostenere la nuova economia locale; è qui che entra in scena il Marocco. Il regno africano ha appena riconquistato il Rif (la zona montuosa più a Nord del paese) dalla Spagna, ma le tensioni fra la popolazione locale e le forze governative si fanno sentire sin da subito, accrescendo un clima di tensione e povertà nella regione. È l’assist perfetto per l’Olanda che si trova ad essere la meta preferita per i molti riffiani in cerca di fortuna, mostrandosi come base sicura ed accogliente per una nuova vita.

La moschea di Rotterdam
La moschea di Rotterdam

Nel 1969 viene firmato addirittura uno specifico trattato di assunzione che facilita l’arrivo di migliaia di marocchini nei Paesi Bassi, dando vita ufficialmente ad una delle comunità più grandi del Paese. Inizialmente, come avvenuto in Italia, sono solo gli uomini a partire in cerca di fortuna, ma in breve tempo avviene l’amato ricongiungimento che li porterà a stabilirsi definitivamente e porre nuove radici. Le statistiche del 2022 parlano di circa 420.000 marocchini, pari a circa il 2,4% della popolazione, il che li rende la prima comunità non-europea per numero assieme a quella turca; circa il 47% dei marocchino-olandesi è nato in Olanda e, come Ziyech, possiede la doppia cittadinanza.

Non solo Ziyech

Anche se la convivenza non è sempre stata idilliaca, la comunità marocchina è stata capace di integrarsi molto meglio con la nuova realtà rispetto, ad esempio, a quella turca.

Imaan Hammam
Imaan Hammam

Fra questi è impossibile non citare: la supermodella Imaan Hamman, Ali B, uno dei più grandi rapper del Paese, Khadija Arib, ex presidentessa della Camera dei rappresentanti, il pugile Badr Hari e, ovviamente, Hakim Ziyech. Da questo punto di vista la sua storia è il collante perfetto per farvi comprendere un po’ meglio cosa può voler dire essere marocchini d’Olanda. Settimo di 8 figli, Hakim nasce a Dorten, nella regione del Flevoland, la settima per numero di marocchini di tutti i Paesi Bassi, seppur non facente parte del Randstad, la macroregione più ricca del Paese. A 10 subisce la perdita del padre e cade in depressione, ma è grazie alla propria fede e ai suoi due angeli, la madre e suo fratello maggiore, che ritrovA la serenità perduta, iniziando un percorso che lo porta a diventare fra i giocatori più interessanti del panorama internazionale. Hereeven, Twente, Ajax e Chelsea, le maglie vestite, con in mezzo l’amore per la terra dei propri avi, che ha scelto di rappresentare nel 2015.

Hakim Ziyech

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