Abraham Lincoln gay

Abraham Lincoln era gay?

Nel corso della storia, figure di rilievo come Abraham Lincoln sono spesso state interpretate attraverso lenti che ne esaltano la grandezza, omettendo o minimizzando aspetti personali che potrebbero scalfire la loro immagine. Uno dei più controversi documentari recenti, Lover of Men, esamina una parte meno conosciuta della vita di Lincoln: la sua presunta intimità con alcuni uomini, sollevando domande sulla sua sessualità. Questo film ha riacceso un dibattito che, pur non essendo nuovo, trova oggi un terreno di discussione più fertile in una società sempre più aperta verso temi di genere e identità sessuale.

Il documentario si concentra su vari episodi della vita di Lincoln, suggerendo che alcune delle sue relazioni più intime potrebbero non essere state puramente platoniche. Una delle storie più discusse riguarda la sua presunta relazione con David Derickson, la sua guardia del corpo durante la Guerra Civile. Secondo il diario di Virginia Woodbury Fox, moglie dell’aiutante navale di Lincoln, Derickson e il presidente condividevano il letto quando la moglie di Lincoln era assente. Il suo commento, “Che roba!“, trasmette lo stupore di fronte a una situazione che, all’epoca, sembrava fuori dall’ordinario. Se da un lato questo episodio può essere interpretato come il risultato delle circostanze particolari della guerra e delle continue minacce alla vita di Lincoln, dall’altro lascia aperte delle speculazioni su una relazione più intima. Gli storici più scettici affermano che si trattava solo di una misura di sicurezza; altri, come i creatori di Lover of Men, vedono in questo e in altri episodi una prova di qualcosa di più profondo.

lover of men

La relazione con Derickson è solo uno dei quattro episodi esaminati nel documentario. Un altro caso riguarda il giovane Lincoln negli anni Trenta del XIX secolo, mentre lavorava in un negozio di alimentari in Illinois. Per 18 mesi, il futuro presidente condivise un letto con William Greene, un collega. In una lettera sorprendentemente intima, Greene scrisse che “le cosce di Lincoln erano perfette come quelle di un essere umano“.

Ma la relazione che ha forse sollevato più domande è stata quella con Joshua Speed, con cui Lincoln visse dal 1837 al 1841. La loro convivenza è stata ampiamente documentata, e Speed stesso dichiarò che “non ci sono mai stati due uomini più intimi“. Per quattro anni, i due condivisero lo stesso letto, anche se Lincoln, in quel periodo, aveva la possibilità economica di permettersi una sistemazione diversa. Quando Speed ​​tornò nel Kentucky nel 1841, Lincoln cadde in depressione. Scrisse:

Ora sono l’uomo più infelice che esista. Se ciò che provo fosse distribuito equamente all’intera famiglia umana, non ci sarebbe un solo volto allegro sulla Terra.

Questi episodi, insieme alla dichiarata avversione di Lincoln per le donne, sono i punti centrali attorno ai quali il documentario costruisce la sua tesi.

Una delle questioni centrali del dibattito è come interpretare le relazioni di Lincoln alla luce del contesto storico. Alcuni studiosi sostengono che tali relazioni intime tra uomini erano comuni nel XIX secolo, specialmente nelle regioni di frontiera. Michael Burlingame, uno storico dell’università dell’Illinois, afferma che “tali sistemazioni per dormire non erano rare nella frontiera dell’Illinois“, e non vede nessun motivo di sospettare una relazione sessuale tra Lincoln e Speed.

Altri studiosi respingono le speculazioni sulla sessualità di Lincoln, argomentando che queste relazioni erano strettamente platoniche. Secondo John Stauffer, professore di storia all’università di Harvard, la reticenza di alcuni storici ad esplorare più a fondo queste relazioni potrebbe derivare dal fatto che trattano Lincoln “come una figura quasi divina. Questo idealismo rende difficile accettare l’idea che Lincoln potesse avere gusti sessuali nascosti o che la sua vita privata potesse deviare dall’immagine eroica che la storia ha costruito.

Ma le speculazioni non sono nuove. Già nel 1926, Carl Sandburg, in una delle prime biografie di Lincoln, descrisse il presidente come avente “una vena di lavanda e macchie soffici come violette di maggio“, un eufemismo sulla sua possibile omosessualità. Solo con l’emergere del movimento per i diritti LGBTQ+ queste speculazioni hanno ripreso vigore, e nuove generazioni di storici hanno iniziato a riesaminare le prove con un occhio più aperto.

Lover of Men è rappresentativo di una tendenza più ampia nella storiografia contemporanea: il revisionismo storico. Per alcuni, questo termine ha una connotazione negativa, associata alla sovversione delle narrative consolidate. Ma il revisionismo è una parte fondamentale del lavoro degli storici, che continuamente aggiornano la comprensione del passato alla luce di nuove prove o nuove sensibilità culturali. Come evidenzia il documentario, nuovi approcci storiografici, tra cui l’analisi di fonti primarie e la rilettura di vecchi documenti alla luce delle evoluzioni sociali, stanno portando a riconsiderazioni di figure storiche. Non solo Lincoln, dunque. Per molti anni gli storici hanno negato che Thomas Jefferson avesse avuto figli dalla sua schiava Sally Hemings, poiché tale idea era considerata troppo sgradevole da digerire. Oggi, però, la maggior parte degli studiosi accetta questa verità storica.

Le conclusioni di Lover of Men sono destinate a suscitare reazioni contrastanti. Alcuni americani continueranno a vedere Lincoln come il grande patriota che ha unito la nazione e abolito la schiavitù, mentre altri potrebbero vedere nelle conclusioni del documentario un riflesso di un’ideologia contemporanea troppo interessata alla “politica identitaria”. E in un’America che anche nel XXI secolo rimane divisa da ideologie avverse, la figura di Lincoln, anche se studiata da nuove prospettive, continua a incarnare queste tensioni.

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