Hakeem Olajuwon, leggendario giocatore nigeriano, ha segnato un’epoca nella NBA, aprendo le porte ai talenti africani. Quattro decenni dopo, il suo esempio continua a ispirare, e tre giovani centri africani si preparano a lasciare il segno nella nuova stagione: il camerunense Ulrich Chomche, il più giovane giocatore scelto durante il draft di giugno, Yves Missi, nato nella Repubblica Centrafricana, e Adem Bona, originario di Lagos, in Nigeria. Questi giovani atleti fanno parte dei roster rispettivamente dei Toronto Raptors, New Orleans Pelicans e Philadelphia 76ers, e rappresentano circa il 10% dei giocatori attuali della NBA nati in Africa o con un genitore africano.
Stiamo assistendo all’incredibile quantità di talenti che escono dal continente africano. Due degli ultimi tre MVP sono stati Joel Embiid, del Camerun, e Giannis Antetokounmpo, di origini nigeriane.
Mark Tatum, vice commissario NBA
Non solo i giocatori africani stanno guadagnando sempre più attenzione, ma anche coloro che, pur essendo cresciuti altrove, vantano radici profonde nel continente nero; Victor Wembanyama, la prima scelta del draft 2023 e Rookie of the Year, ne è un esempio.
Questo sviluppo dei giovani talenti è direttamente supportato dalla lega che ha avviato numerosi progetti per far crescere il movimento cestistico africano. Il cinque volte campione NBA Derek Fisher, che ha recentemente tenuto dei corsi di coaching in Kenya per giovani cestisti, ha sottolineato l’importanza di investire direttamente nel continente africano: “Penso che sia cruciale non solo esportare talenti, ma anche sviluppare i giovani proprio in Africa. Non è detto che ogni grande giocatore debba necessariamente lasciare il continente per farsi notare“.
La Basketball Africa League (BAL), supportata dalla NBA, rappresenta uno dei principali veicoli per la crescita del basket in Africa. La lega, che è giunta al suo quarto anno, sta gradualmente guadagnando visibilità, anche se deve ancora raggiungere la piena sostenibilità economica. Clare Akamanzi, amministratrice delegata di NBA Africa, non sembra preoccupata per i risultati finanziari. “Con BAL siamo esattamente dove ci aspettavamo di essere quando abbiamo iniziato quattro anni fa” – ha dichiarato alla BBC Sport Africa – “Il nostro successo si misura non solo con la crescita economica, ma anche con la partecipazione di sempre più Paesi. Oggi abbiamo oltre 25 Paesi africani coinvolti nel percorso verso la BAL“.
Uno di questi è la Repubblica Centrafricana, dove sempre più giovani si avvicinano al basket grazie all’esempio di atleti come Yves Missi. “Vogliamo essere sicuri di crescere al giusto ritmo” – ha aggiunto Akamanzi – “Ci aspettiamo di fare soldi, certo, ma stiamo costruendo per il lungo termine. Il basket in Africa è destinato a crescere“.
Parte di questo investimento prevede la costruzione di 1.000 campi da basket in tutto il continente entro il prossimo decennio, di cui 100 solo in Kenya. Un altro aspetto cruciale di questo progetto è quello di garantire pari opportunità sia ai ragazzi che alle ragazze. Il futuro del basket africano sembra quindi promettente, con un mix di talento emergente, investimenti strategici e l’impegno a creare opportunità per tutti, indipendentemente dal genere. La nuova stagione NBA sarà un altro tassello di questo viaggio, con le giovani promesse pronte a seguire le orme di Hakeem Olajuwon e a lasciare il segno nella storia del basket mondiale.