Due romanzi, usciti a distanza di un anno l’uno dall’altro che sono diventati due manifesti del disagio.
Pasolini ancora oggi è uno degli intellettuali più difficili da decifrare e ascoltare in Italia.
A metà degli anni Trenta, il romanziere, allora controverso corrispondente di guerra, incoraggiò aspiranti scrittori con franchezza e umorismo.
Chi non conosce Le Cirque du Soleil? A livello globale la compagnia circense, con tutte le sue succursali, è conosciuta per le pochissime (e pagate a peso d’oro) apparizioni televisive
Quand’è che i nostri gusti sono cambiati? Quando abbiamo deciso che una poesia non era più bella o una canzone non più attuale o un film non più coinvolgente? Cresciamo con un senso della bellezza in continua evoluzione su cui non abbiamo nessun controllo.
Se dovessimo raccontare la scomparsa di Luis Sepúlveda, dovremmo raccontarla come una fuga verso l’alto, come una storia di passione e di vita. Potremmo usare una tante metafore della vita a cui lo scrittore cileno ci aveva abituato.
È il 24 aprile 1915 quando a Manchester lo Sheffield United affronta in finale di FA Cup il Chelsea
È il 1939 quando in America esce un libro destinato a diventare un caposaldo della letteratura mondiale, talmente potente da creare una forte spaccatura
I libri servono a ricordare, ricordare serve a capire da dove veniamo. Se sappiamo da dove veniamo, avremo più possibilità di cambiare il futuro
C’è un dipinto del 1929 ad ispirare la ricostruzione della leggenda di Gigi Riva fatta magistralmente da Carlo Vulpio. Un quadro semplice sia per linee che per colori, immediato però nel consegnarci un’immagine evocativa
Jack Kerouac fece il suo primo down nell’autunno del 1935. Aveva tredici anni. Non aveva un fisico adatto per un giocatore di football, ma aveva tanta grinta e gambe potenti che ne facevano un velocissimo halfback. Prima ancora di mollare tutto per andare verso sud e iniziare la sua carriera da sbandato americano, il padre della Beat Generation era animato da una sola ed ossessiva passione, il football.
La recente avventura di un gruppo di ragazzi italiani che hanno vinto la Rickshaw Run, ovvero la gara di beneficenza più pazza del mondo come definita dagli stessi organizzatori, ha riacceso in molti lettori nostrani le fantasie che al viaggio sono legate.