Aleksander Čeferin

Altro terremoto nella UEFA

È una notizia stranamente (o forse no) non comparsa su nessun giornale italiano, eppure è estremamente importante per due motivi. Il primo è che Steve Frosdick è uno dei massimi esperti a livello mondiale di sicurezza in ambito sportivo; il secondo è che questa storia alimenta le non esigue voci di una UEFA sempre più ingolfata in pratiche clientelari.

Come scoperto dal The Guardian, Steve Frosdick, uno dei massimi esperti di sicurezza in ambito sportivo, ha lasciato dopo 11 anni il suo ruolo di consulente del massimo organo calcistico europeo per contrasti interni con la direzione del dipartimento che dall’anno scorso è guidato da Zeljko Pavlica. Le dimissioni sono avvenute a febbraio, ma solo ora sono emerse le ragioni di Frosdick. Si dice che l’inglese abbia rifiutato una proposta di revisione del suo contratto, che avrebbe declassato il suo ruolo, perché fortemente preoccupato dal calo delle recenti politiche della UEFA in ambito di sicurezza.

Steve Frosdick
A sinistra Steve Frosdick

È una strana coincidenza che queste critiche e le conseguenti dimissioni del consulente inglese siano arrivate pochi mesi prima dei due eventi clou della UEFA, le finali di Europa League e di Champions League, che hanno mostrato enormi falle in termini di sicurezza. Il pre partita di Eintracht Francoforte-Rangers Glasgow, finale di Europa League giocata a Siviglia, è stato costellato da risse fra le opposte tifoserie con i locali della città andalusa messi a soqquadro; la finale di Champions League, invece, è iniziata con con 36 minuti di ritardo a causa dei disordini tra la polizia e alcuni tifosi del Liverpool che si sono presentati ai tornelli senza biglietto o con dei tagliandi falsi, ritardando l’accesso agli spettatori con i biglietti regolari. Le forze dell’ordine hanno usato anche dei lacrimogeni e ci sono stati degli scontri che hanno causato 238 feriti e 68 arresti. La UEFA, con una settimana di ritardo, è stata costretta a rilasciare un comunicato di scuse.

La UEFA desidera scusarsi sinceramente con tutti gli spettatori che hanno vissuto o assistito a eventi spaventosi e angoscianti prima della finale di UEFA Champions League del 28 maggio 2022 allo Stade de France di Parigi, in una serata che doveva essere una festa del calcio europeo per club. Nessun tifoso dovrebbe mai essere messo in una situazione del genere, che non deve ripetersi.

La rivelazione delle dimissioni di Frosdick si aggiunge alle crescenti preoccupazioni per il percepito clientelismo che oggi trova in Zeljko Pavlica, caro amico del presidente Ceferin, una figura dominante. Si racconta che Ceferin e Pavlica, ex alto funzionario di sicurezza di Janez Drnovsek, storico Presidente della repubblica slovena, siano amici da decenni (Ceferin è stato il testimone di nozze di Pavlica nel 2018).  La UEFA ha negato qualsiasi accusa di clientelismo, sottolineando come lo sloveno collaborava già con la UEFA dal 2014. Ma quello era un ruolo da consulente esterno, part-time. Due mesi dopo che Ceferin ha vinto le elezioni nel settembre 2016, Pavlica è stato promosso al ruolo permanente di consigliere per la sicurezza. Un portavoce dell’Associazione ha ribadito che Pavlica era considerato il “candidato naturale” dopo aver lavorato per anni al fianco di Kenny Scott, storico direttore del dipartimento. Dopo il pensionamento di Scott, l’annuncio per il posto di capo dipartimento non è stato pubblicizzato esternamente, né è stata effettuata una valutazione comparativa sull’idoneità di Pavlica che questo ruolo di alto livello richiedeva. Sempre il portavoce della UEFA ha spiegato che questo iter può essere applicato quando c’è “una soluzione ovvia interna”, e che la valutazione di candidature esterne non sono obbligatorie.

Zeljko Pavlica
Zeljko Pavlica

Fatto sta che Frosdick è andato via dalla UEFA sbattendo la porta: si racconta che lo scorso 18 febbraio abbia salutato tutti i suoi colleghi con una presentazione video fortemente critica nei confronti della linea presa dal dipartimento, evidenziando, tra le altre cose, un forte calo di professionalità. L’ex consulente ha deciso di non commentare queste voci, di fatto non smentendole. 

Questo non fa altro che aggiungere altra benzina sul fuoco, soprattutto, ora che il massimo ordine del calcio europeo deve fare i conti con le scorie degli scontri di cui sopra. L’associazione Spirit of Shankly, un’unione dei tifosi del Liverpool nata per tutelare e dare maggior peso ai diritti dei tifosi dei Reds, ha richiesto un’indagine indipendente dalla UEFA che faccia luce sulle responsabilità dei disordini accaduti il 28 maggio.

I tifosi del Liverpool hanno subito esperienze orribili a Parigi e siamo indignati dal fatto che la UEFA abbia immediatamente attribuito la colpa a noi. Ora è davvero inquietante venire a conoscenza di pratiche clientelari e di mancanza di professionalità nel dipartimento sicurezza della UEFA. Abbiamo bisogno di un’indagine completamente indipendente, anche sulla stessa UEFA.

Joe Blott, presidente di Spirit of Shankly

Per il momento, con le indagini ancora in corso, la Uefa ha deciso di non commentare queste dichiarazioni.

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