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Il recinto dei cavalli pazzi: i 5 momenti indimenticabili nella storia recente del tennis

Il campo da tennis è un rettangolo, se consideriamo i corridoi, di poco più di 260 m2, in cui a volte succedono cose strane. Ci sono episodi, momenti, scene indimenticabili per cui mi sarebbe piaciuto poter dire “io c’ero”. Non parlo in realtà dei risultati, che sicuramente sono importanti e riempiono i libri di storia, ma di quegli aspetti di vita vera che ci avvicinano ai campioni (e che campioni!) più di quanto possiamo in realtà immaginare.

Di seguito, a mio personalissimo parere, 5 momenti imperdibili.

#5 – ONE IN A MILLION

NOVAK DJOKOVIC – US OPEN 2020

Una su un milione. O forse su un miliardo. Questa la probabilità di colpire con la pallina la gola di un giudice di linea con un colpo “no look”, mentre si procede in direzione opposta per il cambio campo dopo aver perso il primo set. Djokovic per aumentare il coefficiente di difficoltà lo fa durante uno slam che lo vedeva strafavorito. Poco prima si era impegnato a prendere a pallate un cartellone pubblicitario, quasi a scaldare il braccio. Ovviamente si tratta di sfortuna, ma già un analogo episodio nei quarti del Roland Garros del 2016 contro Berdich. Quella volta solo la giovane età ed i riflessi svegli del giudice di linea hanno evitato al serbo una squalifica nel torneo che poi, avrebbe vinto e che rappresenta, fino ad oggi, l’unico Roland Garros nel palmares del fenomeno di Belgrado. Uomo avvisato, in questo caso, affondato!

#4 – IN YOUR FACE!

DENIS SHAPOVALOV – COPPA DAVIS 2017

Il talentuoso canadese Denis Shapovalov ha dimostrato a tutti che potrebbe tranquillamente partecipare ad una gara di tiro al piattello, vincendo. Durante il suo esordio in Coppa Davis, a 17 anni, nel 2017 contro la Gran Bretagna, in seguito ad un brutto errore di rovescio che gli è costato un break di svantaggio nel terzo set, ha sfogato la sua frustrazione colpendo con tutta la sua forza la pallina che ha centrato in pieno l’occhio sinistro del giudice di sedia, mandandolo all’ospedale. Immediata è arrivata la squalifica, con la inevitabile sconfitta del Canada. Impressionante la reazione del pubblico di fede inglese che prima gioisce ed urla per il break del britannico, poi improvvisamente lo stesso urlo si strozza nella gola all’udire del rumore dell’impatto della pallina con la faccia del povero giudice. Come si dice in questi casi: NON provatelo a fare a casa vostra!

#3 – ONE-MAN SHOW

NICK KYRGIOS – INTERNAZIONALI D’ITALIA 2019

Per chi ritenesse il tennis un gioco noioso deve assolutamente ricredersi, tutto questo grazie a Nick Kyrgios. Questa volta il fenomeno australiano non ha stupito per il super servizio o per un tweener vincente, bensì per una sequenza di abilità non da tutti. Stizzito dal pubblico troppo distratto e poco concentrato a vedere la sua partita, ha pensato bene di catturare l’attenzione generale esibendosi in sequenza nel getto della racchetta per terra, nel calcio alla bottiglietta ed infine, udite udite, nel lancio della sedia in campo. Avuta la tanto desiderata attenzione, ha quindi salutato educatamente avversario ed arbitro, ha preso la sua borsa e si è diretto tranquillamente negli spogliatoi. Come se nulla fosse.

#2 – YOU CANNOT BE SERIOUS!

JOHN MCENROE – WIMBLEDON 1981

John McEnroe è stato, e forse è tuttora, il più grande talento che abbia calcato un campo da tennis. Ci ha deliziato coi suoi tocchi irripetibili, il suo rovescio strappato, il suo servizio inimitabile, è stato n°1 al mondo con le racchette di legno e con le racchette in grafite. Ma è stato anche uno dei tennisti più irriverenti mai esistiti. Nel 1981 dopo una chiamata a suo parere (e per la verità) ingiusta, John ha scardinato il rigido codice di Wimbledon permettendosi di urlare contro il giudice di sedia la famosa frase “YOU CAN’T BE SERIOUS” ed incolpandolo di non aver corretto la chiamata del giudice di linea. Da quel momento è partito uno sproloquio memorabile in cui John ha alzato la voce, ha mimato il gesso della riga che secondo lui si era sollevato copiosamente dopo l’impatto con la pallina e, dulcis in fundo,  ha commentato come secondo lui gli arbitri che commettono questo tipo di errori sono, letteralmente, “le fosse del mondo”. La classe non è acqua.

 #1 – SPACCO TUTTO!

GORAN IVANISEVIC – BRIGHTON 2000

La cosa più assurda che possa succedere su un campo da tennis è successa vent’anni fa. Goran Ivanisevic, l’uomo per il cui implacabile servizio si era addirittura pensato di cambiare le regole del gioco, nel 2000 durante il secondo turno di un anonimo torneo inglese, pensò che 3 racchette in borsa, invece delle solite 10, gli sarebbero state sufficienti a portare a casa la partita. Non fu così. Cavallo pazzo, così era soprannominato il croato, si innervosì parecchio contro il poco quotato avversario, il coreano Hyoung Taik Lee: ruppe una racchetta durante il primo set e le restanti due quando perse il servizio nel terzo set. Impressionante la rottura dell’ultima dove invece di rincorrere la volè dell’avversario ha assestato tre colpi micidiali per terra, in un modo che mi ha ricordato la violenza e la precisione del serpentario quando uccide un serpente. La partita si è ufficialmente conclusa per “mancanza di attrezzi”, unico caso nella storia del Tennis. Rien ne va plus!

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